La maggior parte delle persone quando si parla di investire i propri risparmi ha paura, e preferisce optare per tenerli in banca pensando che così siano più al sicuro, ma non tengono conto delle conseguenze dell'inflazione nel lungo periodo…
L'idea di iniziare ad investire spaventa principalmente chi non sa nulla dell'argomento, e di conseguenza si basa solo sul sentito dire e sull'apparenza di un mondo che in realtà è estremamente vasto e ricco di possibilità alla portata dei diversi obiettivi di ognuno.
Ciò che manca è un'educazione finanziaria di base che garantisca un minimo di comprensione delle logiche che determinano se i propri soldi siano davvero al sicuro, come imparare a metterli a reddito e come proteggerli dagli imprevisti.
Secondo voi perchè oltre il 70% delle persone che riescono a vincere alla lotteria poi perdono tutti i loro soldi nell'arco di pochi anni? Perché non solo non sanno investire, ma non hanno neanche la consapevolezza che è possibile gestire i propri soldi e le proprie finanze. Iniziare a dedicare del tempo alla propria educazione finanziaria è sempre la scelta più saggia. Dopo questa doverosa premessa oggi parliamo di due concetti fondamentali da comprendere:
Cosa si intende con risparmio passivo e con risparmio attivo?
Cos'è il risparmio passivo
Quando ci si limita ad accumulare i soldi sul conto in banca mese per mese si sta operando un risparmio passivo. I soldi restano lì passivamente, non aumentano autonomamente ma solo grazie all’attività diretta, cioè grazie al fatto che ogni mese viene aggiunta una quota. Questa forma di risparmio per quanto possa sembrare sicura e rassicurante però non solo limita i propri obiettivi finanziari futuri (ad esempio è difficile ambire alla pensione anticipata solo col risparmio passivo) ma implica anche un notevole sforzo costante nel tempo, e un aumento costante della quota da aggiungere, per tamponare gli effetti dell'inflazione.
Cos'è il risparmio attivo
Il termine risparmio attivo comprende una serie di possibili azioni che si possono attuare per far sì che i propri risparmi possano generare altre entrate. Quando si mettono i propri soldi al lavoro per produrre altri soldi, in pratica, stiamo parlando di investimenti. Come abbiamo visto in vari articoli pubblicati in precedenza il mondo degli investimenti è estremamente vasto, e a seconda dei propri obiettivi finanziari e temporali, del proprio capitale di partenza, della personale propensione al rischio, ci sono vari percorsi che si possono seguire.
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ATTENZIONE: gli articoli vengono realizzati unicamente a scopo informativo e didattico, e non sono in alcun caso da intendersi come consulenze finanziarie. I contenuti si basano su informazioni, dati e opinioni di pubblico dominio, che potranno cambiare nel tempo, e in ogni caso non devono essere in nessun caso considerati come consulenze finanziarie. Il lettore dovrà sempre verificare per conto proprio l’esattezza e l’attualità delle informazioni, e nel caso decidesse di investire, assumersi la piena responsabilità delle proprie azioni.
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