L'ultima volta che le azioni di Netflix sono crollate così è successo quasi 18 anni fa: Il 15 ottobre 2004, le azioni sono crollate di quasi il 41% - da 2,49$ a 1,47$.
Nella giornata di ieri, 20 Aprile, le azioni sono scese in picchiata netta registrando un calo del 35,1% - una reazione ai dati del primo trimestre che hanno visto la società battere le aspettative di profitto ma sottoperformare nettamente gli abbonati, registrando la prima perdita netta in più di un decennio.
Netflix ha perso 200.000 netti di abbonati nel trimestre appena concluso e prevede che ne perderà altri 2 milioni nel trimestre in corso. Questo ha ridotto il numero totale di abbonati da 221,84 milioni - alla fine del 2021- a 221,64 milioni ed ha portato gli analisti a chiedersi se l'azienda stia saturando il suo mercato totale di riferimento.
Il messaggio agli investitori da parte del management è stato chiaro:
"La crescita di fatturato è notevolmente rallentata ... Lo streaming sta vincendo sulle trasmissioni lineari, come avevamo previsto, e i titoli di Netflix sono molto popolari a livello globale. Tuttavia, a causa della nostra presenza relativamente alta nei nuclei familiari - se si include il gran numero di famiglie che condividono gli account - combinata con la concorrenza, sta creando qualche complessità".
Netflix ha aggiunto che il quadro generale del business è stato anche oscurato dalla grande spinta pandemica allo streaming, la pandemia ha rafforzato enormemente il business, soprattutto nel 2020.
Inoltre, la sospensione del servizio in Russia e la liquidazione di tutti gli abbonamenti russi ha portato a una perdita di 700.000 abbonati. Escludendo quest'impatto, l’azienda avrebbe guadagnato 500.000 utenti netti.
L'azienda aggiunge che manterrà il margine operativo intorno al 20% mentre cerca di riaccelerare la crescita dei ricavi attraverso "miglioramenti al servizio e una monetizzazione più efficace della condivisione multi-famiglia".
Gli ultimi numeri di Netflix hanno portato l’azienda a riconsiderare di superare un tabù irripetibile: offrire un abbonamento a costi inferiori e supporto pubblicitario per sostenere la crescita degli abbonati, una mossa già adottata dai rivali di streaming più piccoli tra cui Disney (DIS), HBO Max (WBD) e Amazon.com (AMZN).
Questa potrebbe rivelarsi essere una cattiva notizia a livello settoriale per la crescita dello streaming, i competitors di Netflix hanno infatti sentito il contraccolpo ieri con significativi cali di prezzo delle azioni.
FONTE: SeekingAplha
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