Da SVB a Credit Suisse: cosa sta succedendo esattamente e quali sono le radici di questa situazione?
Secondo un recente articolo di CNN, la crisi bancaria globale ha molte radici: una di queste è il continuo aumento dei prestiti inadempienti, specialmente in alcuni mercati emergenti come l'India e la Cina. Negli ultimi anni, il rallentamento dell'economia globale e la pandemia di COVID-19 hanno reso più difficile per le banche raccogliere nuovi capitali e attirare nuovi clienti. Infine, la concorrenza tra le banche stesse si è intensificata, portando a margini di profitto sempre più ridotti.
Il 10 marzo 2023, la Silicon Valley Bank (SVB), una delle principali banche statunitensi nel settore delle startup tecnologiche, è fallita. Si tratta del più grosso fallimento nella storia finanziaria degli Stati Uniti dopo il crollo della Washington Mutual e della Lehman Brothers nel 2008. La notizia che Silicon Valley Bank ha dichiarato bancarotta ha fatto tremare il mondo bancario e delle startup tecnologiche. La banca, fondata nel 1983 da Bill Biggerstaff e Robert Medearis, è stata da sempre un punto di riferimento per le startup della Silicon Valley e non solo, offrendo loro finanziamenti e supporto per lo sviluppo delle loro attività e si era poi espansa nel settore bancario e finanziario.
Con l'emergenza pandemica, la Silicon Valley Bank aveva visto i propri depositi passare dai 62 miliardi del 2020 ai 124 miliardi di dollari nel 2021, con un aumento pari al 100%. Tuttavia, gran parte dei singoli depositi superava la soglia dei 250mila dollari, l'ammontare coperto dalla garanzia della Federal Deposit Insurance Corporation, e quindi non era assicurato. La banca aveva investito gran parte della liquidità in buoni del Tesoro americani a lungo termine, senza considerare che, per rallentare l'inflazione, la Federal Reserve avrebbe applicato dei tassi di interesse via via più elevati. Invece di vendere i propri titoli che, anche se in perdita, non avrebbe condotto la società al fallimento, la banca ha proposto di sostenere il proprio bilancio, in perdita di oltre 1,8 miliardi di dollari a causa dell'aumento dei tassi di interesse, con una massiccia vendita di azioni. Ciò ha portato alla fuga dei depositi da parte delle società startup, tra le principali clienti della banca, e alla bancarotta della Silicon Valley Bank.
Il fallimento della Silicon Valley Bank ha portato a una corsa agli sportelli della Signature Bank venerdì 10 marzo 2023. I depositanti sono stati presi dal panico dopo il fallimento di SVB perché Signature aveva un elevato ammontare di depositi non assicurati ed era esposta al settore delle criptovalute.
Qualche giorno dopo, l’incertezza ha travolto anche la banca svizzera Credit Suisse che aveva già subito diversi colpi negli ultimi mesi: l'arresto di alcuni suoi dipendenti in relazione al caso Archegos ha portato a pesanti perdite per la banca, mentre un fondo gestito dalla stessa banca, Greensill, ha avuto problemi di liquidità e di gestione dei rischi. Inoltre, la Banca centrale svizzera ha inasprito le regole sui prestiti immobiliari, colpendo il bilancio della banca.
Tuttavia, c'è un fattore comune che riguarda tutti e tre i protagonisti e il settore bancario più in generale: il forte aumento dei tassi di interesse.
Le banche centrali di tutto il mondo hanno aumentato il costo dei prestiti per cercare di contenere l'aumento dei prezzi. Dopo anni di tassi d'interesse molto bassi, questo è stato uno shock. Le banche che detengono titoli di Stato, che si svalutano quando i tassi di interesse aumentano, si sono trovate improvvisamente con un valore inferiore delle loro attività. Questo ha colpito l'intero settore bancario, ma le banche più piccole sono più vulnerabili.
Le maggiori banche di Wall Street hanno organizzato un giro di vite per salvare un'altra banca focalizzata sul settore tecnologico, la First Republic di San Francisco. La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha dichiarato che c'è stato un aumento dei prestiti di emergenza alle banche statunitensi in generale.
Le difficoltà di Credit Suisse hanno avuto un impatto significativo sul mercato azionario, con molte altre banche che hanno subito cali di valore. L'instabilità della banca svizzera ha generato preoccupazioni sul sistema bancario globale, portando gli investitori a chiedersi se altre grandi banche potrebbero trovarsi in difficoltà simili.
In questo contesto, molte banche stanno cercando di ridurre i costi, tagliare i posti di lavoro e concentrarsi su attività più redditizie, come la gestione degli investimenti. Tuttavia, come spiega CNN, questi tagli possono avere un impatto negativo sulla capacità delle banche di fare fronte a eventuali shock futuri.
Il Forum Economico Mondiale ha pubblicato un nuovo rapporto sulla situazione economica globale, evidenziando le preoccupazioni riguardo a una possibile crisi bancaria globale.
Il rapporto del WEF sottolinea le sfide che le economie emergenti stanno affrontando. Paesi come l'India, il Brasile e la Cina stanno sperimentando una crescita economica più lenta rispetto alle previsioni, a causa di una serie di fattori, tra cui la volatilità dei mercati finanziari e la riduzione della domanda globale.
In conclusione, la crisi globale delle banche è un fenomeno complesso che ha radici profonde e diverse cause. Le difficoltà di Credit Suisse rappresentano solo uno dei molti problemi che il settore bancario deve affrontare.
Tuttavia, gli investitori devono restare vigili e consapevoli, per evitare che le difficoltà di alcune banche possano avere ripercussioni sul sistema finanziario globale, e di conseguenza sul proprio patrimonio. Disporre di un arsenale di strategie che permetta di proteggere i propri investimenti e farli prosperare in qualsiasi scenario è fondamentale per non farsi cogliere impreparati e non farsi guidare dalle emozioni nel momento in cui è necessario prendere le giuste decisioni. Continuare ad dedicare una parte del proprio tempo alla propria formazione è fondamentale per ogni buon investitore.
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