La Cina rallenta

Aug 25, 2022

Mentre la maggior parte dei Paesi aumenta i tassi di interesse per frenare l’inflazione, la Cina, al contrario, allenta la presa. La banca centrale cinese ha inaspettatamente tagliato i tassi di interesse di 10 punti base (0,1%) la scorsa settimana, dopo che diversi dati hanno evidenziato una situazione di debolezza economica. 

Dopo decenni di forte crescita, l'economia del Paese sta cedendo alle decisioni politiche che il Partito Comunista Cinese insiste a rispettare. Negli ultimi anni, le politiche del Paese hanno incluso la politica zero-COVID, le politiche di riduzione della leva finanziaria nel settore immobiliare e il rafforzamento normativo delle aziende del settore tecnologico e dell'istruzione. 

Una serie di recenti dati economici indica che la Cina sta vivendo un vero e proprio rallentamento. La crisi cinese ha anche causato problemi alla catena di approvvigionamento a livello globale, che è uno dei fattori dell'aumento dell'inflazione registrato in quasi tutti i principali Paesi.

Tra i numeri più recenti vediamo:

  • Le vendite al dettaglio, che si prevedevano in aumento del 4,9%, sono cresciute invece del 2,7%.
  • Le vendite di immobili sono scese del 29% a luglio, dopo il calo del 18% a giugno.
  • L'avvio delle costruzioni è sceso del 45% su base annua.
  • La produzione industriale è aumentata solo del 3,8% rispetto alle previsioni del 4,3%.
  • La disoccupazione giovanile (15-24 anni) ha raggiunto un livello record del 19,9%.

Alla luce di questi dati, non stupisce che gli economisti stiano tagliando le previsioni di crescita del PIL. Il tasso d'inflazione della Cina è di circa il 4,2%, un valore sostanzialmente inferiore a quello degli Stati Uniti e dell'Europa. Tuttavia, questa situazione potrebbe cambiare se i blocchi venissero allentati e la spesa dei consumatori si riprendesse.

Al di là degli indicatori economici immediati, ci sono anche segnali che indicano che gli investitori, le aziende e i lavoratori qualificati stanno perdendo fiducia nella Cina. Multinazionali come Apple (Nasdaq:AAPL) hanno iniziato a trasferire le proprie attività nel sud-est asiatico e i nuovi laureati si trasferiscono in altri Paesi. Se il trend dovesse continuare, ciò potrebbe avere implicazioni a lungo termine.

Quali tipi di aziende sono esposte al mercato Cinese?

Le aziende che hanno sede in Cina e che operano all'interno del Paese sono naturalmente le più esposte, ma ci sono molte altre aziende in tutto il mondo esposte all'economia cinese.

Aziende statunitensi come Apple, Nike, Tesla e Starbucks sono tutte esposte alla spesa dei consumatori in Cina. Anche i Paesi della regione europea, come LVMH, Siemens e Volkswagen hanno operazioni commerciali in Cina. Sebbene la Cina non rappresenti l'intero fatturato di queste aziende, lo stato economico del Paese è un fattore che gli investitori dovrebbero considerare.

La Cina è anche il più grande acquirente di materie prime industriali al mondo, il che è importante per aziende come BHP e Rio Tinto. Non solo queste aziende vendono i loro prodotti alla Cina, ma la domanda cinese influisce sul prezzo di risorse come petrolio, rame e minerale di ferro in tutto il mondo. Una minore domanda da parte della Cina si traduce in una riduzione dei volumi e dei prezzi di mercato, con un conseguente impatto sugli altri produttori.

Fonte: SimplyWallSt

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