I problemi economici e politici dell'Italia preoccupano l'Unione Europea. La crisi italiana del 2022 presenta molte delle stesse caratteristiche della crisi greca del 2012, ovvero un misto di debito eccessivo, problemi demografici e instabilità politica.
L'Italia è uno dei Paesi più indebitati d'Europa, con un debito totale pari a oltre il 330% del PIL. La maggior parte delle ricerche accademiche dimostrano che quando il debito totale in rapporto al PIL supera il 300%, la crescita economica e il PIL iniziano a diminuire. L'Italia ha superato questa soglia di indebitamento nel 2010 circa.
Il bel paese ha avuto un boom economico negli anni '70 e '80, con una crescita economica media tra il 3% e il 5%. A partire dal 2010, la crescita media del PIL in Italia è diventata negativa e non è mai piu tornata indietro.
Il PIL è sinonimo di qualità di vita, e quando la crescita è negativa, significa che il tenore di vita sta diminuendo e che le condizioni dei cittadini vanno a peggiorare.
Oltre al debito, purtroppo incombe anche una crisi politica, con il primo ministro Mario Draghi che ha presentato le sue dimissioni il 14 luglio 2022. Le nuove elezioni sono previste per settembre, ma fino ad allora l'Italia si trova essenzialmente senza nessuno al comando.
Tuttavia, le questioni sopra elencate sono sintomi di un problema più profondo... l'Italia sta assistendo ad un rapido spopolamento.
Un'economia, per sostenersi, ha bisogno di cittadini di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Questa è considerata la popolazione in età lavorativa, ed è di fondamentale importanza perché le persone che lavorano attivamente consumano di più, spendono di più e guadagnano un reddito che può essere tassato per sostenere i debiti di un Paese.
Se non ci sono abbastanza persone tra i 15 e i 64 anni, il Paese avrà meno lavoratori. Meno lavoratori significa meno reddito e meno entrate fiscali. Se si hanno trilioni di dollari di debito e nessun (o insufficiente) entrata fiscale, matematicamente non si può sostenere o ripagare il debito.
Nel 2012, la popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni è passata da una crescita positiva a una crescita negativa. Un'economia in questo modo non può funzionare, quindi le proiezioni sul futuro tasso di crescita della popolazione sono il vero problema.
Il Giappone è stato a lungo il chiaro esempio della peggiore demografia del mondo, ma di questo passo l'Italia supererà il Giappone nei prossimi 2-3 anni e deterrà il titolo di peggiore demografia.
Gli Stati Uniti non hanno un'ottima demografia, ma rispetto al resto del mondo si prevede una crescita positiva della popolazione nella fascia 15-64 anni. Allo stesso tempo, la Cina, il Giappone e l'Europa in generale sono tutti in negativo.
L'aumento del debito agisce come un peso sulle spalle dell'economia.
Il rallentamento economico rende più difficile per i giovani crescere nel mondo del lavoro, acquistare una casa e creare una famiglia. Il risultato è un ritardo nella formazione delle famiglie, un calo dei tassi di fertilità e una diminuzione delle nascite. Si tratta di un fenomeno che affligge tutti i principali Paesi, in quanto l'eccessivo indebitamento è stata la scelta politica degli ultimi tre decenni e l'implosione demografica ne è il risultato costante.
La crisi Italiana è dovuta al debito eccessivo, all'instabilità politica e al declino della qualità della vita, ma alla radice del problema c'è una crisi demografica destinata ad accelerare nei prossimi 10 anni.
Per questo motivo i mercati finanziari sanno che l'Italia non è in grado di ripagare i propri obblighi e la Banca Centrale Europea è costretta a creare strumenti politici per cercare di evitare il crollo dei titoli italiani.
La BCE sa di dover aumentare i tassi di interesse per combattere l'inflazione nell'Eurozona e di recente ha annunciato un aumento di 50 punti percentuali del tasso di riferimento overnight. Allo stesso tempo, però, ha annunciato un nuovo strumento di politica monetaria chiamato "Strumento di protezione della trasmissione", il che significa che se i titoli italiani iniziano a crollare, la BCE acquisterà i titoli italiani per evitare l'accelerazione di una crisi del debito garantita.
I politici europei si trovano ora di fronte a una sfida molto più grande, che non scomparirà, ma anzi peggiorerà di anno in anno, l'onere del debito in Italia è già molto più grande di quello della Grecia nel 2012, una crisi che ha quasi fatto crollare l'intera Unione Europea.
Fonte: SeekingAlpha
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