Il termine "credit crunch" si riferisce a una situazione economica in cui le banche e altri istituti finanziari riducono drasticamente il credito disponibile per i prestiti, aumentando i tassi di interesse e rendendo più difficile per le imprese e i consumatori ottenere finanziamenti.
Questo fenomeno può essere causato da una varietà di fattori, tra cui la recessione economica, la diminuzione della fiducia degli investitori o la mancanza di liquidità nei mercati finanziari.
Negli ultimi anni, il mondo ha assistito a diversi episodi di credit crunch. Uno dei più notevoli è stato quello del 2008, quando il crollo del mercato immobiliare degli Stati Uniti ha portato alla bancarotta di diverse grandi banche e istituti finanziari, scatenando una crisi finanziaria globale.
In Italia, il credit crunch ha avuto un impatto significativo sull'economia nazionale durante la recessione degli anni 2008-2009. Molte imprese hanno avuto difficoltà a ottenere finanziamenti, mentre i tassi di interesse sui prestiti sono saliti a livelli record, rendendo più difficile per i consumatori accedere al credito.
Nel tentativo di contrastare il credit crunch, le banche centrali di tutto il mondo hanno spesso ridotto i tassi di interesse o introdotto misure di stimolo economico per aumentare la liquidità nei mercati finanziari. Tuttavia, queste misure hanno anche portato a un aumento del debito pubblico e hanno sollevato preoccupazioni sulla stabilità finanziaria a lungo termine.
Il credit crunch può avere effetti duraturi sull'economia di un paese. La diminuzione del credito può rallentare la crescita economica, ridurre gli investimenti e aumentare la disoccupazione. Inoltre, le imprese che non riescono a ottenere finanziamenti potrebbero essere costrette a chiudere i battenti, causando ulteriori perdite di posti di lavoro.
Cosa sta succedendo adesso?
Dati recenti mostrano che le banche hanno effettivamente inasprito i loro standard di prestito. Secondo l'indagine trimestrale della Fed sui senior loan officer, a partire dal Q3 del 2022 l'accesso al credito per i consumatori è diventato più difficile. Questa tendenza è proseguita anche nel Q4.
Alla fine del 2022, l'inasprimento degli standard di prestito era in gran parte dovuto ai rialzi dei tassi della Fed. Come spiega Randall Watsek - consulente finanziario di Raymond James - le persone stavano già togliendo i loro risparmi dalle banche - perché non guadagnavano quasi nessun interesse - e li investivano in fondi del mercato monetario e buoni del tesoro che offrivano rendimenti del 5% o più. Per le banche è stato difficile competere con questi tassi.
Gli effetti a catena dei recenti crolli bancari hanno accelerato la tendenza, la prossima indagine che sarà pubblicata a maggio, dovrebbe fornire una visione più chiara di come gli istituti di credito stiano reagendo ai fallimenti di SVB, Signature e altre società. I dati già disponibili suggeriscono che il quadro non sarà bello.
Secondo un rapporto separato della Fed che traccia il bilancio delle banche commerciali negli Stati Uniti, i prestiti bancari sono diminuiti di circa 105 miliardi di dollari nelle ultime 2 settimane di marzo - il calo più rapido mai registrato dal 1973.
Torsten Slok, capo economista della società finanziaria Apollo, ritiene che questo sia un chiaro segnale di contrazione del credito. In una recente nota, ha scritto che il panico immediato seguito ai recenti fallimenti bancari sembra essersi placato, ma il calo dei prestiti da parte delle banche sta iniziando a pesare sull'economia.
In conclusione
Comprendere tutto questo e rimanere aggiornati su ciò che accade nell'ambito economico è il primo passo verso una gestione più consapevole dei propri soldi.
ATTENZIONE: gli articoli pubblicati sono stati realizzati unicamente a scopo informativo e didattico, e non sono in alcun caso da intendersi come consulenze finanziarie. I contenuti si basano su informazioni, dati e opinioni di pubblico dominio, che potranno cambiare nel tempo, e in ogni caso non devono essere in nessun caso considerati come consulenze finanziare. L’utente dovrà sempre verificare per conto proprio l’esattezza e l’attualità delle informazioni, e nel caso decidesse di investire, assumersi la piena responsabilità delle proprie azioni.
50% Complete
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.